PARQUET PONTEVECCHIO
di Parchettificio Toscano
Via Zara, 38 - 56027
CORAZZANO
S. MINIATO (PI)
Tel. 0571.462938
Fax 0571.462939
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Condizioni
per la posa su massetto riscaldante
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8.1 Cos’è il massetto riscaldante
È un massetto a base cementizia, di leganti idraulici o di anidrite, percorso nel suo spessore da tubazioni nelle quali scorre un fluido, in grado di riscaldare gli ambienti attraverso il pavimento invece che per mezzo dei radiatori o di altri sistemi esterni.
Le tubazioni, installate con varie metodologie secondo il fabbricante del sistema, sono collegate all’impianto di riscaldamento in modo da ottimizzare la distribuzione del calore in relazione con l’impiego, la disposizione e l’esposizione dei locali. La convenienza del massetto riscaldante rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, consiste nel fatto che esso utilizza fluido a temperatura relativamente bassa (max 35 – 40°C), con una temperatura alla superficie di posa non superiore a 27°C, permettendo una buona economia di esercizio insieme con un’ottima uniformità del calore.
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8.2 Posa del pavimento di legno
In linea di principio, i pavimenti di legno sono adatti per la posa su massetti riscaldanti, purché siano composti da elementi di dimensioni ridotte e di specie legnose stabili. Questo allo scopo di limitare l’ampiezza delle fessurazioni che nel tempo si potranno formare tra i singoli elementi della pavimentazione di legno.
I valori di isolamento termico del pavimento di legno sono dipendenti dallo spessore del legno, dalla metodologia di posa e in minor grado dalla specie legnosa. Normalmente sono consigliati solo pavimenti completamente incollati e alcuni tipi di pavimenti galleggianti. Gli adesivi da impiegare devono mantenere nel tempo una sufficiente plasticità, in grado di permettere i movimenti del parquet (in questo caso accentuati in confronto con i parquet posati su massetti non riscaldanti) e devono essere specificatamente idonei per la posa su massetti riscaldanti, con riferimento al tipo di massetto: cementizio, di leganti idraulici a rapida o rapidissima essiccazione o di anidrite.
8.2.1 Resistenza termica del pavimento
Per ottenere una sufficiente cessione di calore all’ambiente da riscaldare, allo scopo di non vanificare le economie di esercizio previste dal sistema di riscaldamento a pavimento e per mantenere la temperatura del fluido riscaldante più bassa possibile, la resistenza termica dello strato di massetto sovrastente le tubazioni, di eventuali strati di isolamento acustico e della pavimentazione di legno, non deve essere superiore a 0,180 m2K/W, salvo diverse istruzioni del fabbricante dell’impianto di riscaldamento.
8.3 Condizioni del massetto
Il massetto deve essere eseguito secondo le istruzioni del produttore del sistema riscaldante, allo scopo di ottenere le migliori caratteristiche di compattezza e di conduttività termica. Esso deve possedere in ottimo grado tutti i requisiti già stabiliti per i massetti (ved. paragrafo 5.1) poiché non sono consigliabili interventi estesi di consolidamento, rasatura, livellamento, ecc.
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È indispensabile la presenza della barriera o dello schermo al vapore tra lo strato di regolarizzazione contenente gli impianti e lo strato di isolamento termico (ved. figura di pag. 49).
I tubi per il fluido riscaldante devono essere coperti da almeno 30 mm di massetto per permettere un’uniforme e non concentrata diffusione del calore. Uno spessore insufficiente del massetto o tubi troppo vicini alla superficie trasmettono calore troppo concentrato che accentua la formazione di fessurazioni nel parquet.
Deve essere presente un giunto di dilatazione perimetrale e in corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali, per non impedire le dilatazioni termiche del massetto.
Durante la stesura del massetto è opportuno che siano contrassegnate alcune posizioni nelle quali sia poi possibile effettuare le misurazioni di controllo del contenuto di umidità senza incorrere nel rischio di danneggiare (irrimediabilmente!) l’impianto di riscaldamento.
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8.3.1 Condizioni per la posa
Verificati tutti i requisiti già previsti per la posa dei pavimenti di legno, l’umidità massima ammessa, determinata con igrometro a carburo, non può essere superiore ai valori di:
- massetti cementizi o di leganti idraulici: 1,7%
- massetti di anidrite: 0,2%
Per ottenere questo, dopo una sufficiente stagionatura del massetto, dipendente dalla sua composizione, è necessario provvedere al riscaldamento dello stesso secondo lo schema sotto riportato.
La messa in funzione graduale dell’impianto di riscaldamento svolge la funzione di stabilizzare il massetto, scaricandone lentamente eventuali tensioni e di portarlo a un grado di essiccazione corrispondente a quello di equilibrio con le condizioni climatiche ambientali alle quali esso si troverà una volta in esercizio, in modo che non possa cedere umidità al parquet.
Il committente o la direzione lavori deve confermare e garantire al posatore del pavimento di legno le seguenti condizioni:
L’impianto di riscaldamento deve essere spento circa 5 giorni prima della posa del parquet e comunque la temperatura superficiale del massetto al momento della posa deve essere di circa 15-20 °C con un’umidità
relativa ambientale massima del 60%.
Posa incollata
Normalmente nei massetti riscaldanti non è ammessa l’esecuzione di rasature, consolidamenti generalizzati e impermeabilizzazioni superficiali.
Solo nel caso di limitate irregolarità, previa accurata verifica delle situazioni, è ammesso l’intervento per le sistemazioni del caso, utilizzando prodotti idonei alle condizioni di esercizio previste.
È sempre consigliabile l’applicazione di un idoneo appretto (primer) per migliorare l’derenza degli adesivi usati.
L’incollaggio deve essere eseguito su tutta la superficie evitando zone vuote o parquet parzialmente incollati e prestando particolare attenzione a non incollare tra loro i fianchi degli elementi del parquet.
Queste attenzioni sono importanti p limitare il rischio di vistose fessurazioni irregolari e di parziali distacchi di singoli elementi.
Nella posa con adesivi in dispersione acquosa, preferire l’uso di adesivi con basso contenuto di acqua per limitare eventuali deformazioni degli elementi del parquet e fare riferimento alle indicazioni del fabbricante degli elementi di legno.
Dopo la posa per incollaggio e dopo il tempo richiesto dall’adesivo per sviluppare la propria presa, è consigliabile mettere nuovamente in funzione il riscaldamento per alcuni giorni, prima di iniziare la levigatura. Questo ha lo scopo di permettere l’assestamento del pavimento e la sua stabilizzazione prima della stuccatura e della verniciatura, riducendo l’eventuale formazione di fessurazioni durante l’esercizio.
Dopo la posa e la finitura del pavimento e fino alla consegna dello stesso, è necessario garantire le condizioni climatiche di 15-20 °C e di umidità relativa dell’aria inferiore a 60%.
Posa galleggiante
Si effettua come su massetto non riscaldato.
Va considerata, nella valutazione della resistenza termica complessiva, la resistenza termica dello strato di isolamento acustico (di circa 2,5 mm di spessore) di materiale espanso che va posto sotto al pavimento.
In corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali va sempre posto un giunto di dilatazione, da coprire con apposito profilo coprigiunto.
Nota: perla posa de/pavimenti galleggianti seguire attentamente le indicazioni del produttore.
8.3.2 Temperatura e precauzioni
La temperatura del pavimento riscaldante, per ragioni di stabilità dimensionale e di benessere, non deve superare i 26-27 °C e le condizioni climatiche ambientali devono essere quindi comprese tra 45% e 60% di umidità relativa. Per limitare la formazione di fessurazioni del parquet, è opportuno evitare di coprire i pavimenti con tappeti o altri materiali isolanti termici.
È particolarmente importante mantenere un’adeguata umidità relativa dell’aria (45-60%) per garantire il mantenimento di un sufficiente equilibrio nel contenuto di umidità del legno, allo scopo di prevenirne eventuali ritiri per essiccazione, con formazione di fessurazioni tanto più larghe quanto più larghi sono gli elementi della pavimentazione e quanto minore è la stabilità dimensionale della specie legnosa scelta.
Nota: per prevenire possibili contestazioni motivate da una mancata in formazione, sia il committente che la direzione lavori devono essere chiaramente portati a conoscenza di queste condizioni
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